Oggi 20 maggio 2020, un nutrito numero di lavoratori e lavoratrici della sanità, utenti dei servizi territoriali, immigrati e immigrate, cittadine e cittadini uniti con il Coordinamento Cittadino Sanità si è recato presso i presidi sanitari Santa Caterina a Via Forteguerri e a Largo De Dominicis della ASL Roma2 e alla direzione generale della ASL Roma 3 di via di Casal Bernocchi, per recapitare e volantinare la lettera già inviata a tutte le Direzioni Generali delle ASL RM1, RM2, RM3, RM4, RM5 e RM6.
In questa lettera si chiede alle ASL di riaprire i servizi territoriali, assumere iniziative per esaurire rapidamente le liste d’attesa ulteriormente accumulatesi con l’interruzione di ogni prestazione non urgente della sanità pubblica. Il Coordinamento chiede il blocco dell’intramoenia per aumentare le prestazioni al pubblico, l’assunzione con contratto a tempo indeterminato del personale sanitario vincitore di concorso e l’internalizzazione del personale delle cooperative e in generale degli appalti sanitari per coprire le carenze dell’organico e un piano di assunzioni pubbliche per potenziare i servizi di prevenzione e del territorio oltre che ospedaliere.
Nel corso dell’iniziativa al Santa Caterina, la Direzione Sanitaria del distretto della ASL Roma 2 ha incontrato una delegazione del Coordinamento Cittadino Sanità, dichiarandosi incapace di rispondere alle domande poste, seppure ritenute importanti, evidenziando un ruolo puramente burocratico di attore fra gli altri del mercato sanitario e senza alcun ruolo di indirizzo e governo della sanità nel territorio che pure è il compito che la riforma sanitaria del 1978 assegnava alle USL di cui le ASL sono l’erede aziendalizzato.
Nello specifico quello che abbiamo appurato per certo è che:
- riprenderà l’intramoenia compatibilmente con il fabbisogno ambulatoriale non evaso e le direttive regionali;
- in merito alla politica distrettuale e territoriale sui bisogni di salute (inchieste, screening, convenzione pubblico/privato, ecc.), non vi è alcuna concezione, visione autonoma ma la pura applicazione delle direttivi degli organismi superiori fino all’autorità regionale;
- non vi è alcun dato del fabbisogno di salute territoriale, “giustificato” dalla mancanza di potere su appalti, assunzioni, RSA, privato ecc;
- la presa in carico prescritta dalla legge è solo a carico di familiari e pazienti;
- la ripresa delle visite ambulatoriali tenendo conto delle prestazioni sospese verrà attuata (ma non si sa la data) secondo criteri di urgenza e patologie ( partendo dalle U e dalle B), ai medici verranno richieste prestazioni fino a 38 ore settimanali e i pazienti verranno contattati;
- anche le poche leggi (presa in carico, PAI, intramoenia, LEA)in vigore sono disattese.
Domani il Coordinamento Cittadino Sanità è stato convocato, in risposta alla lettera inviata, dal Commissario Straordinario della ASL RM4 dott. Quintavalle, con queste premesse ci sono ben poche speranze di ascoltare soluzioni ai drammatici problemi della sanità nel Lazio ma il Coordinamento avrà modo di confermare la determinazione a ricostruire tutta la catena delle responsabilità al fine di partecipare ai percorsi di mobilitazione per la sanità pubblica, gratuita, universale e umanizzata.
20 maggio 2020
Coordinamento Cittadino Sanità
Aggiornamento del 22 maggio 2020
Oggi abbiamo svolto iniziativa anche alla direzione ASL rm 6 in Albano con volantinaggio, affissione striscione e colloquio con la segreteria del Direttore Sanitario, dott. Serao.
Ci è stato riferito che stanno predisponendo una risposta alla lettera inviata via pec e che intendono convocarci la prossima settimana. Staremo a vedere.