“Bisogna costruire un’integrazione reale tra servizi sociali e sanitari, tra il pubblico, il privato e il mondo del volontariato, dell’associazionismo, della cooperazione e del terzo settore, scegliendo la “prossimità” come ambito dove occuparsi della persona in tutte le sue dimensioni.” (Programma 2020-2021 del PD)

Sviluppare ulteriormente la sinergia pubblico-privato nella “Salute pubblica” attraverso un bilancio “al contrario”, in cui l’appalto al Privato capitalista, l’Aziendalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), quindi la mercificazione della salute, che la sacrifica alle esigenze di profitto, viene visto come un “valore aggiunto”.

All’indomani del disastro pandemico, ignorandone le dure lezioni, è ripresa con vigore la “corsa all’accreditamento di Stato”, istituzionale e non, per il contributo sistemico del cosiddetto Terzo Settore.

Comunque la si pensi, vale comunque la pena fare qualche riflessione sul “Sistema”.

La Sanità Pubblica non può e non dovrebbe essere assicurata attraverso un Sistema Nazionale “Misto” (Pubblico-Privato), a qualsiasi livello.

Non basta sentirsi solidali, strappare l’accredito, la convenzione, il finanziamento e/o il riconoscimento di Stato per migliorare una situazione al collasso strutturale come quella in cui viviamo.

E si rischia di legittimare un Sistema sanitario in divenire, una Foglia di fico atta a nascondere le nudità di un “sistema” sempre più privatizzato attraverso la sussidiarietà nei servizi sanitari.

Mentre abbiamo sempre più bisogno di una Sanità a misura di Umanità e non di profitto.

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